Maggio 19, 2021 / Pubblicato da admin
Come lucidare un tavolo in resina epossidica?
In questo articolo vedremo come lucidare la resina epossidica. Questa resina è diventata di uso sempre più comune, soprattutto per la creazione di tavoli in legno dai design più vari e spettacolari.
In questo articolo non ci focalizziamo su come realizzare un tavolo, o su quanta resina epossidica ci vuole, né sulla procedura di colatura della resina stessa. Una tecnica, tra l’altro, che viene utilizzata non solo nella realizzazione di tavoli, ma anche per creazioni artistiche diverse, oppure per pavimenti particolari e mobili.
In questo articolo, invece, affrontiamo la fase conclusiva del processo, ossia la preparazione prima della lucidatura e la lucidatura stessa. Che sono poi le fasi decisive che danno valenza estetica e risalto alla propria creazione artistica.
Le resine epossidiche non sono tutte uguali. Ci sono resine più o meno opache, più o meno lucidabili. L’epossidica è comunque un tipo di resina tendenzialmente ad alta durezza e che “naturalmente” tende all’opaco. Per questo motivo è molto importante affrontare la fase di finitura della superficie seguendo con attenzione alcuni passaggi successivi.
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Come levigare un tavolo in resina?
La fase di levigatura è un passaggio fondamentale nella creazione del tavolo in resina epossidica e legno. Un’ottima finitura e lucidatura finale dipendono infatti dalla cura con cui è stata preparata la superficie con le carte vetrate. La carteggiatura prima della lucidatura è davvero molto importante.
È necessario munirsi perlomeno di carte abrasive di grane comprese tra 120 e 3000. Il processo può variare in base al tipo di resina epossidica (ossia la durezza della resina), così come dalla pasta abrasiva che verrà usata successivamente (ossia, quanto è abrasiva la pasta).
Possiamo però dire che un processo standard è quello di utilizzare in successione questi passaggi di carta vetrata: 120, 240, 320, 500, 800, 1000, 1500, 2000, 3000. Il consiglio è di utilizzare queste carte “ad umido”, ossia spruzzando dell’acqua sulla superficie prima di carteggiare. Questo renderà la levigatura più scorrevole e uniforme. Potete utilizzare le carte vetrate a mano. Tuttavia il consiglio è di servirsi di una levigatrice orbitale: questa rende la finitura più precisa e omogenea, oltre che velocizzare di molto il processo.
Le carte abrasive
È davvero importante che ogni passaggio successivo di carte abrasive rimuova perfettamente i segni della carta precedente. Quindi bisogna essere davvero meticolosi e attenti. Qual è il concetto? La carta 240 deve rimuovere completamente i segni della carta 120; la carta 320 deve rimuovere del tutto i segni della carta 240; e così via. Qual è il rischio, altrimenti? Il rischio è che in fase di lucidatura la pasta abrasiva rimuova sì i segni dell’ultima carta (in questo caso 3000), così come possa rimuovere eventuali segni residui di 1000 e 1200, ma non riesca a rimuovere le grane grosse precedenti, se non sono state rimosse come si deve dalle carte successive. Questo è davvero un punto decisivo per una finitura che dia poi la dovuta soddisfazione.
Notate infine che se si opta per una finitura opaca del tavolo in resina epossidica, sarà sufficiente fermarsi alla carta 320, oppure spingersi fino alla carta vetrata 500, a seconda del grado di opacità che si predilige. Anche in questo caso, utilizzando la levigatrice orbitale, si ottiene un effetto satinato molto bello e omogeneo.
Come lucidare la resina epossidica?
Lucidare a mano, col trapano o con la lucidatrice?
Eccoci alla fase finale, la lucidatura del tavolo in resina e legno. Un’ottima preparazione e una finitura precisa, fatta con le carte vetrate, renderà il processo con la pasta abrasiva più rapido, efficace e soddisfacente.
A volte c’è un po’ di confusione sul concetto di pasta abrasiva. Proviamo a fare un po’ di chiarezza, molto brevemente e semplificando. La pasta abrasiva è una sorta di carta vetrata leggera che però, a differenza della carta, oltre agli agenti abrasivi, contiene anche degli agenti lucidanti. È per questo che c’è chi la chiama semplicemente pasta lucidante. Il prodotto per lucidare la resina epossidica deve quindi contenere un buon bilanciamento di agenti abrasivi e agenti lucidanti, per potere garantire, allo stesso tempo, sia la rimozione dei segni della carta (ossia, l’opacità) sia l’effetto lucido e la brillantezza desiderati.
Un po’ come per la fase di levigatura, anche quando si va a lucidare un tavolo con resina epossidica, è consigliato l’uso di uno strumento apposito, ossia una lucidatrice, meglio se con la velocità regolabile. Si può lucidare a mano, in alternativa, e la cosa risulta comoda su piccole superficie e su aree strette. Su aree ampie, come un tavolo di una certa grandezza, utilizzare la lucidatrice garantisce un’azione più veloce e una finitura più omogenea. Sconsigliamo invece l’utilizzo di una smerigliatrice angolare, perché ha una velocità non regolabile e troppo alta, che non permette alla pasta lucidante di lavorare come si deve e, inoltre, surriscalda eccessivamente la resina. E attenzione, se la resina si surriscalda, si brucia e opacizza.
Il trapano
In alternativa alla lucidatrice, si può ricorrere anche a un trapano. Un semplice trapano avvitatore a cui agganciare un piccolo platorello e dei mini tamponi in schiuma. L’uso del trapano è molto diffuso tra gli appassionati e i “fai da te”, essendo uno strumento di uso comune e solitamente sempre presente in casa.
Quali accessori e quale pasta abrasiva per lucidare i tavoli in epossidica?
Fatta chiarezza sul tipo di applicazione (a mano, con trapano, con lucidatrice), vediamo quali accessori ci servono da abbinare alla pasta abrasiva. Se si lucida a mano, si possono utilizzare un panno in microfibra, come questo, oppure dell’ovatta, oppure si può sfruttare questa manopola velcrata a cui è possibile attaccare gli stessi tamponi che usereste con la lucidatrice elettrica.
Con la lucidatrice o con il trapano, appunto, si usano degli apposti tamponi in schiuma. Quello più adoperato è fatto di una schiuma medio-rigida, come questa. Ed ecco il processo più comune utilizzato su tavoli in legno e epossidica:
- si stende omogeneamente la pasta abrasiva PERLA 10 sulla superficie;
- regolando la lucidatrice a una velocità bassa (tra gli 800 e i 1000 rpm) si comincia a lucidare, muovendosi sulle superficie con movimenti incrociati, ossia dall’alto verso il basso e da destra verso sinistra: il concetto è evitare di soffermarsi troppo sullo stesso punto, per non surriscaldare la resina;
- si aumenta gradualmente la velocità della lucidatrice e si può arrivare a 1500-2000 rpm: aumentando la velocità e riducendo la pressione sulla superficie, si inizia a ottenere l’effetto lucido;
- si ripulisce la superficie con un panno e si verifica la finitura ottenuta: se ci sono, qua e là, ancora alcuni graffi o opacità, oppure se si vuole aumentare la brillantezza, è possibile fare ulteriori passaggi, ripartendo dal punto 1.
La pasta lucidante PERLA 10 è la pasta abrasiva specifica per la lucidatura della resina epossidica. Contiene quel bilanciamento ideale tra agenti abrasivi e agenti lucidanti di cui abbiamo parlato. Nella maggioranza dei casi questo è l’unico prodotto necessario per lucidare la vostra creazione artistica. La sua formulazione dedicata può lucidare direttamente anche sopra la carta 1200, senza surriscaldare la resina.
La lana d’agnello
Segnaliamo che c’è anche chi, al posto del tampone in schiuma, preferisce utilizzare un tampone in lana d’agnello, come questo. La lana ha il grosso vantaggio di surriscaldare meno la resina durante la lucidatura, rispetto alla schiuma.
In caso desideriate una brillantezza ancora più spinta, esiste un secondo tipo di pasta lucidante che può tornare utile. Essendo una pasta più fine della precedente PERLA 10 , è consigliabile utilizzarla con una schiuma più morbida, come questa. Ed ecco come fare, passo dopo passo:
- applicare qualche goccia di pasta lucidante PERLA 15 qua e là sulla superficie, o in alternativa applicare qualche goccia direttamente sul tampone in schiuma blu;
- regolare la lucidatrice ad una velocità bassa (tra gli 800-1000 rpm) e lucidare muovendosi con movimenti incrociati;
- rispetto all’applicazione della pasta abrasiva PERLA 10 precedente, la pressione da mettere sulla superficie è minore e potete aumentare la velocità a 2000 rpm anche prima;
- ripulire la superficie con un panno in microfibra.
Come mantenere lucida e protetta la resina?
Siamo arrivati alla fine, il tavolo in legno e resina brilla in tutto il suo splendore. Così, l’ultimo consiglio che ci sentiamo di dare è sul come mantenere nel tempo questa brillantezza e come prendersi cura della superficie, senza rovinarla.
È sempre meglio evitare di utilizzare sgrassatori generici o troppo aggressivi che, alla lunga, rischiano di intaccare la brillantezza della resina. Allo stesso tempo, se volete ritardare il naturale processo di ossidazione, e quindi di tendenza all’ingiallimento e all’opacità del tavolo, è raccomandabile proteggere la superficie con un prodotto specifico.
Un prodotto molto utile da questo punto di vista si chiama Flash Touch. È un prodotto a tutto tondo perché agisce sia da detergente neutro non aggressivo, sia da protettivo. Flash Touch è un prodotto che si applica semplicemente a spruzzo, rimuove segni d’unto, impronte e ditate dalla superficie. Al contempo lascia sulla resina epossidica un sottile film protettivo e brillante, che aiuta a prevenire l’adesione dello sporco e della polvere, oltre che proteggere dai raggi UV, se il vostro tavolo ne è a esposto durante il giorno.
Si può applicare con un panno morbido in microfibra come questo, almeno una volta al mese se volete rinnovare il film protettivo. Oppure ogniqualvolta vogliate pulire molto velocemente il tavolo e dargli quel tocco in più di brillantezza.
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Video tutorial lucidatura tavolo “river table” – Easy Composites
Se sei interessato a un guida sulla creazione di un cosiddetto “River table” in resina epossidica, ti segnaliamo questo video tutorial completo. Troverai anche un prospetto in PDF con le istruzioni passo passo. Sia il video che la guida sono in inglese.